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Realizzare interventi di sviluppo di comunità a scuola

Dal contratto formativo al patto di apprendimento tra insegnanti e studenti.

 

Ipotesi generativa

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La didattica a distanza, l’incertezza sulla possibilità di valutare in “modo certo” l’operato degli studenti ha messo in discussione il rapporto tra studenti ed insegnanti, generando e ampliando le zone relazionali cieche o oscure (1) in entrambi gli attori. Per ricostruire una relazione di reciprocità è pertanto necessario negoziare un nuovo patto formativo che faciliti l’apprendimento. Si ritiene che in questa nuova situazione non sia sufficiente il contratto formativo di Istituto, che riveste comunque il valore di un “primo ingaggio” di reciprocità (2) fra i soggetti.

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Elementi di metaprogettazione

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Per affrontare questa ipotesi di lavoro sarà importante anticipare rischi e opportunità che derivano dalle condizioni in cui si realizza il percorso operativo.

Una prima condizione riguarda le dimensioni e i luoghi della definizione di un patto di apprendimento. La dimensione di istituto, che spesso comprende più plessi e fasce d’età diverse, non è quella ideale per supportare la dimensione relazionale del patto. L’istituto può essere visto piuttosto come un collettivo di gruppi, in cui individuare delle dimensioni intermedie di partecipazione, a livello della classe, per concorrere a costruire un patto d’istituto che sia sostanziato da un processo relazionale che ne realizzi autenticamente le finalità.

 

Una seconda condizione riguarda la sostenibilità del patto, che dev'essere monitorato e sostenuto nella sua attuazione, per essere efficace e non rimanere su un piano di pura formalità. Sarà necessario quindi che almeno un insegnante si faccia carico di garantire questi aspetti per la durata dell’anno scolastico e che questo avvenga nella libertà di ciascuna classe di scegliere se aderire o meno al percorso, nella consapevolezza delle implicazioni che esso ha, anche in termini di messa in gioco delle persone nella relazione.

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Percorso operativo

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A inizio anno scolastico, è possibile proporre un percorso rivolto alle classi, con la partecipazione di studenti ed insegnanti, per far emergere le istanze (bisogni, problemi, funzioni) che influenzano la relazione fra studenti/insegnanti, necessarie ad identificare e definire gli elementi centrali da negoziare nel patto di apprendimento, che dovrà essere verificato durante il corso dell’anno scolastico. Lo strumento principale di ricerca-azione che può essere utilizzato nella relazione studenti/insegnanti sono le aspettative incrociate (3).

Le aspettative incrociate sono uno strumento utile per identificare e definire i problemi fra soggetti con ruoli fortemente interfacciati, ovvero con un rapporto continuativo di forte interdipendenza, a partire dalla messa in gioco delle aspettative reciproche, con l’obiettivo di migliorare un rapporto dato per “scontato” o bloccato.

Si sviluppano in una prima fase di raccolta dal gruppo A (es. Studenti) e dal Gruppo B (es. Insegnanti) delle aspettative reciproche e una seconda fase di incontro/incrocio tra i due gruppi in cui vengono presentate, seguendo l’incrocio rappresentato sotto (Fig.2), le aspettative reciproche ed evidenziati elementi comuni e contraddizioni, utili a identificare i nodi su cui lavorare, per migliorare la relazione.

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asepttative_incrociate.png

Fig. 2 - Aspettative incrociate

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Come anticipato sopra, le aspettative incrociate vanno sempre concordate tra i gruppi partecipanti: non si può “aprire”, esplicitare l’area cieca se non c’è la disponibilità di entrambe le parti a farlo.

 

Lo sviluppo di un possibile percorso può prevedere:

  • 1 incontro di presentazione al Consiglio d’istituto, 2 ore.

  • 1 Incontro con i Consigli di Classe che decidono di intraprendere il percorso (studenti e insegnanti).

  • 1 incontro di 2 ore studenti + insegnanti per le classi che scelgono il percorso.

  • 2 incontri di monitoraggio in corso d’anno, 2 ore ad incontro, a carico degli insegnanti, con consulenza esterna, o gestiti da esperti esterni.

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(1) Si fa riferimento alla Finestra di Johari, un modello logico che rappresenta graficamente ciò che avviene nel processo di interazione fra le persone, per gli aspetti che interessano la elaborazione delle informazioni fra soggetti. Nei 4 quadranti della Finestra, l’Area Cieca rappresenta l’area delle informazioni ignote a Sé e note agli Altri, ovvero le parti sconosciute dal soggetto che, ma che gli altri nel processo relazionale possono vedere o “sentire”. Attraverso il feed-back, l’interlocutore disvela quanto è presente nell’Area Cieca, portando le informazioni nell’Area Sociale (informazioni note a Sé e note agli Altri).

(2) Cfr Fig. 1- Diagramma clima di apprendimento. Il contratto formativo di istituto, come elemento del sistema organizzativo, può essere un fattore di entrata o di input generativo nell’ambiente scolastico.

(3) P.Branca, F.Colombo. “La ricerca-azione: strumenti per la fase di attivazione”- in Animazione Sociale, N.4 – Aprile-2003 – Ed. Ega -TO

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