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Realizzare interventi di sviluppo di comunità a scuola

La cittadinanza attiva: lievito di una comunità che apprende

 

Ipotesi generativa

 

Gli studenti, pur immersi in una dimensione plurale – contesto «classe», sistema organizzativo istituzionale –, spesso sono costretti a vivere l’esperienza sul piano individuale (accentuato nelle situazioni di didattica a distanza), con stress di ruolo dovuto al processo di inserimento e di costituzione del gruppo-classe.

Questa condizione ha numerose conseguenze: incomprensioni tra docenti e studenti, dinamiche di gruppo farraginose o negative, fatica e renitenza di fronte al percorso di studi, fino all’abbandono scolastico.

La riduzione della persona al piano solamente di individuo, con l’assenza di opportunità pedagogiche per influenzare il proprio destino sociale, può condurre a isolamento e chiusura in se stessi, con una caduta dell’autostima e una conseguente demotivazione all’apprendimento. Oppure può condurre alla ricerca di un gruppo ristretto e selettivo, costruito contro qualcuno più vulnerabile (si vedano i fenomeni di bullismo).

È urgente, pertanto, un percorso di apprendimento che permetta l’espressione, la definizione e il riconoscimento delle situazioni-problema vissute nella classe, come gruppo/soggetto collettivo possibile, e il riconoscimento reciproco nella ricerca di soluzioni, nei processi di negoziazione con gli insegnanti e con i ruoli istituzionali.

 

 

Elementi di metaprogettazione

 

Per metaprogettare, alcune domande fertili possono essere:

​

Quale cultura esprime il contesto scolastico in cui siamo immersi

e che vogliamo sostenere e migliorare?

 

Quali relazioni e apprendimenti facilita?

 

In quale misura le funzioni di istruzione si integrano con quelle educative?

 

Questi e altri interrogativi fertilizzano la nascita del «noi» e dell’istituzione come «comunità educante». Quale processo può dare quindi la possibilità, a studenti e insegnanti, di incidere sulle scelte che influenzano la qualità della vita (propria e degli altri) nel contesto scolastico?

L'opportunità è quella di costruire all'interno dei percorsi scolastici occasioni accessibili, legittimate e trasparenti in cui i diversi soggetti (gli allievi e il corpo docenti, come soggetti collettivi) abbiano la possibilità di riflettere sugli ambiti che influenzano l’apprendimento e i problemi ad esso connessi (rapporto studenti insegnanti, modalità di apprendimento, relazione tra gli studenti, sistema di organizzazione della scuola) individuando le risorse e pianificando insieme i possibili cambiamenti. Si tratta di fare un’esperienza di vera e propria cittadinanza attiva che, nella scuola come nel territorio, diventa opportunità di empowerment per il singolo, il gruppo e la comunità.

Anche per questo tipo di lavoro dovremo chiederci quali siano le condizioni che ne supportano l’efficacia.

La principale riguarda l’accordo preliminare con gli adulti di riferimento, gli insegnanti, rispetto all’istanza generativa del processo partecipativo che si intende mettere in campo. In questo senso, è importante che il consiglio di classe si confronti e scelga di intraprendere il percorso, a fronte della disponibilità degli insegnanti a mettersi in gioco in un processo negoziale con gli studenti. L'insegnante referente in particolare dovrebbe avere un ruolo di “ponte” rispetto al consiglio di classe ed è per questo necessario che sia abbastanza presente (almeno 3 ore la settimana) e disponibile a un processo di apprendimento dialogico, ovvero ad aiutare la classe a crescere come comunità educante e come soggetto politico nel processo collettivo.

 

 

Percorso operativo

 

Un percorso di ricerca-azione di evaluation (misurazione/valutazione partecipata dello sviluppo) va avviato a settembre, all’inizio dell’anno scolastico, con le classi indicate dalla dirigenza. Si suggerisce di rivolgere l’intervento a classi dei primi anni delle scuole secondarie superiori, quando gli adolescenti si trovano immersi in una nuova situazione e in complessi processi identitari individuali e collettivi.

Gli ambiti che verranno indagati nell'ambito del percorso sono:

- la relazione tra studenti e insegnanti;

- le difficoltà di apprendimento;

- l’idea di apprendimento e gli aspetti che lo ostacolano o facilitano;

- le modalità di svolgimento delle lezioni;

- la partecipazione dei singoli alla classe;

- le modalità di valutazione;

- l’organizzazione della classe e della scuola;

- i carichi di lavoro;

- l’interazione tra scuola e territorio.

 

Lo sviluppo di un possibile percorso può prevedere:

​

Prima fase - progettazione con i docenti:

  • Incontro con ciascun consiglio di classe disponibile a sperimentare la ricerca-azione di evaluation, 2 ore.

​

Seconda fase - indagine con il gruppo-classe:

  • Contratto con il gruppo-classe per definire il piano di lavoro, 1 ora.

  • Somministrazione di questionario o schede per la raccolta di problemi/bisogni/valutazioni, 1 ora.

  • Identificazione e definizione dei problemi, come situazioni che non ci piacciono e che vogliamo cambiare, 2 ore.

  • Relazione tra problemi, problem setting (1) e loro priorizzazione,2 ore.

​

Terza fase - avvio dei cambiamenti:

  • Negoziazione dei cambiamenti tra i docenti e il gruppo-classe, 2 ore.

  • Valutazione dei cambiamenti nel corso di realizzazione, 2 incontri di 2 ore ciascuno.

  • Verifica finale, 2 ore.

Il percorso si articola per tutta la durata dell’anno scolastico.

 

 

 

(1) P.Branca, F.Colombo. “La ricerca-azione: strumenti per la fase di attivazione”- in Animazione Sociale, N.4 – Aprile-2003 – Ed. Ega -TO

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