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Realizzare interventi di sviluppo di comunità a scuola

Il clima di apprendimento

 

Ipotesi generativa: dalla situazione alla prospettiva: se è questa la situazione, allora un intervento generativo del cambiamento, potrebbe essere...

 

L’anno scolastico trascorso e ha comportato la compressione di due situazioni organizzative diverse: la normalità/routine e l’emergenza coronavirus.

Nella nuova situazione di apprendimento, i soggetti in gioco (insegnanti, dirigenti, studenti, famiglie) hanno dovuto reinventarsi o ri-aggiornare, in breve tempo, metodologie e processi che naturalmente hanno influenzato il clima di apprendimento. E’ quindi molto probabile che questa fase di sperimentazione, anche se forzata, abbia prodotto nuove sensibilità e consapevolezze individuali e collettive, come la scoperta di nodi critici e nodi di sviluppo che possono essere facilmente riconosciuti e utilizzati per il potenziamento della scuola come comunità di apprendimento.

 

 

Elementi di metaprogettazione: quali domande possono essere fertili per…

 

Identifichiamo il clima di apprendimento, come elemento di premessa per la meta-progettazione. Per clima possiamo intendere l'atmosfera, per meglio dire, il vissuto che si produce nella relazione studenti/insegnanti/classe/gruppo durante l'apprendimento.

Il clima è quindi il risultato delle interazioni (processo) fra i diversi soggetti.

Un semplice diagramma di flusso (Fig. 1) ci può aiutare a comprendere la sua costituzione.

ClimaApp.png

Fig. 1 – Diagramma clima di apprendimento

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Come incide quindi il clima di apprendimento nel successo dell'anno scolastico? Come si intreccia questa dimensione con i processi valutativi che vengono messi in atto nella scuola, tra insegnanti e studenti?

Nella verifica di fine anno, solitamente, agli studenti è richiesto di esprimere una valutazione diretta sulla performance dell'insegnante, con domande del tipo:

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E' stato chiaro nelle spiegazioni?

Ha approfondito contenuti trattati?

Le spiegazioni sono state esaurienti?

Ha ascoltato le richieste degli studenti?

 

Si può facilmente notare che il focus della valutazione è centrato sulle capacità dell'insegnante, come se la relazione insegnante - allievo/i fosse ridotta alla comunicazione ad una via, dall'insegnante verso l'allievo. Con questa prospettiva l'insegnante è colui che deve:

 

  • tramettere un messaggio, un dato, una informazione, un costrutto, ecc..;

  • istruire l'allievo su come utilizzare ciò che ha passato nella comunicazione;

  • verificare se l'allievo ha appreso quanto trasferito.

 

Si sostiene una relazione completamente asimmetrica, top-down, dove l'allievo è un vaso vuoto da riempire: si ripropone il modello tipico dell'“istruzione programmata”, dov'è assente l'interazione fra soggetti, seppur con ruoli diversi.

Se l'apprendimento non ha successo la colpa è attribuita o all'insegnante (non è stato capace) o all'allievo (non ha capito); tutto ciò si gioca nel momento della valutazione, che si concretizza in relazione alla posizione di potere, assunta in quel momento e in quel contesto, dalla persona: insegnante o studente.

Pertanto durante l'anno sarà l'insegnante a verificare/valutare le capacità dell'allievo; lo studente a fine anno, attraverso il questionario, esprimerà la sua valutazione sulle capacità dell'insegnante; ed ecco che la valutazione facilmente si può trasformare, per chi la subisce, in una sentenza.

 

Ci poniamo quindi l'obiettivo operativo di ridisegnare il tradizionale questionario “valutazione di fine anno”, come strumento per prendere consapevolezza collettivamente delle criticità e delle potenzialità da sviluppare come comunità-classe di studenti e insegnanti.

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Percorso operativo

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Il percorso che si può ipotizzare si centra sulla rilevazione del clima di apprendimento e l’emersione delle istanze sul futuro, attraverso un questionario/scheda da somministrare online entro fine anno scolastico ad insegnanti ed alunni con risultati da restituire alla dirigenza o al consiglio d’istituto. Lo strumento principale di ricerca-azione che può essere utilizzato nella rilevazione è la polarizzazione (1).

La ricerca con metodologia quantitativa, survey, permette la fotografia generale di una dimensione, con successivo approfondimento da parte degli esperti, che interpretano dati fornendo la loro lettura. Un assunto implicito alla radice di questo modo di procedere è la dicotomia fra dato e informazione, fra conoscenza e azione. In effetti “è proprio nel processo di attribuzione di significato che emergono le differenze tra le attese istituzionali e la domanda dei cittadini, così come le divergenze tra problemi “reali” definiti dagli scienziati e problemi “sentiti” dalla cittadinanza”(2).

La ricerca azione permette invece di aprire un’altra prospettiva, a partire già dal processo di conoscenza come azione per conoscere, nello specifico di questo progetto “con” e “tra” insegnanti e studenti. La polarizzazione chiede ai partecipanti di schierarsi in un continuum di affermazioni tra l’essere d’accordo o contrario: è uno strumento che, facendo emergere gli effetti di stereotipi e pregiudizi sui vissuti, in questo caso della scuola, accelera dei processi di confronto/discussione entro un mini-ciclo di ricerca-azione che mira all’attivazione sulle criticità che emergono nella relazione tra soggetti.

 

Lo sviluppo di un possibile percorso può prevedere:

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1. Un incontro (anche da remoto) con alcuni insegnanti e studenti per raccogliere le variabili su cui impostare il questionario/scheda di polarizzazione,2 ore (3).

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2. Somministrazione della scheda di polarizzazione online ad insegnanti e studenti. incontro di restituzione alla dirigenza o al consiglio d’istituto, con identificazione dei nodi critici e delle scommesse pedagogiche per il futuro, 2 ore.

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3. In caso fosse possibile ampliare le possibilità di coinvolgimento e partecipazione dei soggetti si potrebbe pensare ad un percorso più articolato:

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1. Mini-laboratorio con insegnanti e studenti disponibili, per la raccolta delle situazioni che influenzano il clima di apprendimento (es. 4 ore con gruppo insegnanti e 4 ore con gruppo studenti). Sulla base dei contenuti emersi, viene progettata la scheda di polarizzazione.

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2. Restituzione dei risultati della polarizzazione ad alcune classi disponibili, con i relativi insegnanti, e identificazione dei nodi critici e delle prospettive di sviluppo/cambiamento

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3. Discussione dei risultati in consiglio di istituto con l'identificazione dei nodi critici e delle scommesse pedagogiche per il futuro, su cui investire (2 ore).

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(1) P.Branca, F.Colombo. “La ricerca-azione: strumenti per la fase di attivazione”- in Animazione Sociale, N.4 – Aprile-2003 – Ed. Ega -TO

(2) P. Branca, F. Colombo "Il circolo pensante e mobilitante della ricerca-azione", in Animazione Sociale, N.2, pp- 69-96 - Aprile 2020 - Ed. EGA, TO

(3) Esempio di situazione problema e frase polarizzante (questionario studenti): situazione problema: quando il professore spiega non capisco, mi perdo e resto indietro; frase polarizzante: “E' sempre difficile chiedere spiegazioni, si corre il rischio di essere valutati come i soliti ignoranti”

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